giovedì 5 giugno 2008

On. Martini: il discorso completo....


«Autorità,Signore e Signori, la Conferenza ad Alto Livello che l’Italia ha l’onore di ospitare è di un’importanza eccezionale poiché vengono posti all’attenzione mondiale temi cruciali per l’equilibrio globale del pianeta. Grazie ad una così numerosa e preziosa partecipazione si coglie una nuova sensibilità, consapevolezza e attenzione per i temi trattati in queste giornate.Sono sicura e mi auguro che in questo tavolo che mi vede partecipe in qualità di Sottosegretario di Stato a rappresentare l’Italia vi sia la necessaria considerazione verso le popolazioni più povere. Tali valutazioni sarebbero vane tra l’altro, se non venissero coinvolte le organizzazioni internazionali oltre alle autorità internazionali nel loro insieme. Entrando nel merito dei temi che verranno trattati in questo tavolo si ritiene che l’abrogazione delle barriere, doganali tra gli Stati aderenti all’Unione europea, e la conseguente soppressione dei controlli alle frontiere tra tali Paesi, nonché l’aumento degli scambi comunitari e delle importazioni dai Paesi terzi delle merci, rappresentano senz’altro un possibile fattore di rischio per la diffusione delle patologie animali, zoonosi e tossinfezioni.Al riguardo Le «Transboundary animal diseases (TADs) » sono malattie contagiose epidemiche degli animali che possono diffondersi rapidamente, superare facilmente le frontiere nazionali, che determinano serie conseguenze socio-economiche nonché possibili ripercussioni sulla salute pubblica. La conseguente e palese necessità di mantenere un alto livello di tutela dello stato sanitario raggiunto rappresenta pertanto una sfida e un impegno costante per i responsabili della sicurezza sanitaria e alimentare di ogni Paese. E’ evidente come il principale compito delle Autorità sanitarie sia quello di porre in essere ogni utile strumento atto a scongiurare l’emergenza e il diffondersi di tali malattie agendo potenzialmente e costantemente con rapidità. Non si può assolutamente prescindere, pertanto, nell’approccio alla problematica, dalla preventiva valutazione del rischio esistente, dalla emanazione di norme atte a gestirlo, dalla definizione di obiettivi strategici che siano effettivamente e ragionevolmente perseguibili. Gli aspetti finanziari, devono ovviamente essere presi nella dovuta considerazione nell’ottica della realizzazione di adeguati ed efficaci interventi e controlli. Negli ultimi anni sono stati realizzati significativi passi in avanti nella gestione della salute degli animali. Un approccio nazionale e, talvolta frammentato, della lotta contro le malattie è stato sostituito gradualmente con un’armonizzazione progressiva da parte dell’Unione europea delle misure relative alla salute degli animali e dei sistemi che permettono di controllare, diagnosticare e combattere le malattie. Sussiste ora un quadro giuridico comunitario per gli scambi comunitari e le importazioni di animali vivi e prodotti di origine animale pienamente armonizzato. Nuove sfide tuttavia continuano a presentarsi: sono apparse malattie sconosciute un decennio fa ( come ad esempio la SARS – sindrome respiratoria acuta grave) mentre altre come l’afta epizootica, la febbre catarrale degli ovini e l’influenza aviaria ad alta patogenicità minacciano di nuovo lo stato sanitario del patrimonio zootecnico europeo, confermando come non ci si può in alcun modo considerare esenti da possibili gravi rischi. I Servizi veterinari pubblici italiani, grazie anche alla loro peculiare organizzazione sul territorio e alle varie articolazioni dei servizi a livello regionale e nazionale, sia centrale che periferico, svolgono una costante azione di prevenzione nell’ambito della sanità animale ( e quindi di tutela del consumatore) e sono stati, chiamati più volte ad intervenire anche in situazioni di particolare emergenza, al fine di scongiurare il diffondersi di epidemie. L’approccio è sempre basato sul principio irrinunciabile della prevenzione, che peraltro è stato recentemente rilanciato ed evidenziato dalla Commissione europea in un documento programmatico. L’ azione dei servizi veterinari nella lotta alle malattie diffusive è imperniata «in primis» sui controlli alle frontiere attesi i rischi connessi agli scambi internazionali (ossia alle importazioni dai Paesi terzi) di animali vivi e dei loro prodotti. Occorre raggiungere elevati standard di biosicurezza alle frontiere senza pregiudicare la circolazione transfrontaliera delle persone e dei prodotti agricoli. Così come previsto dagli accordi internazionali. Durante l’epidemia di influenza aviaria nel Sud Est asiatico la strategia di contrasto approntata, in considerazione di un’accurata valutazione del rischio, si è concretizzata anche in tutte quelle azioni mirate ad impedire l’introduzione illegale di animali vivi e prodotti dai Paesi a rischio sia al seguito dei passeggeri e sia occultati in merci di altra tipologia, prevedendo una stretta collaborazione presso le frontiere con le autorità doganali; Nei confronti di tale problematica non va sottaciuta l’importanza di rendere i viaggiatori consapevoli, tramite opportune campagne informative, delle restrizioni presenti e delle loro responsabilità assicurando un’attuazione delle norme in materia La consapevolezza che i controlli alle frontiere rappresentino uno dei pilastri fondamentali della lotta alle malattie ha portato recentemente il Ministero della salute a stipulare un protocollo di intesa con l’Agenzia delle dogane che individua la cornice generale entro cui sviluppare adeguati livelli di collaborazione nei settori dei controlli che comportano la necessità di un’adeguata interazione tra le due Amministrazioni, nel rispetto delle competenze e inasprendo i controlli sulla originalità e veridicità della documentazione accompagnatoria. Recentemente, le epidemie di afta epizootica nel Regno Unito e della Blue Tongue nell’Europa Centro- Settentrionale hanno comportato un enorme sforzo dei servizi veterinari, nell’espletamento delle necessarie azioni di prevenzione e controllo. Fondamentali nella gestione delle emergenze sono risultati le istituzioni delle Unità di crisi ai vari livelli dell’organizzazione sanitaria veterinaria, l’individuazione pertanto di precise catene di comando per la velocizzazione dell’applicazione delle decisioni prese, l’intervento di specifici uffici veterinari preposti ai controlli dei flussi degli scambi comunitari, la capillare diffusione dei servizi territoriali competenti, la velocità dell’individuazione delle merci a rischio introdotte, i sequestri cautelativi delle stesse e le attività diagnostiche dei Laboratori sui campioni prelevati sugli animali e sui prodotti . Va sottolineato come si sia dimostrato indispensabile il sistema comunitario di tracciabilità (TRACES) che permette di aumentare la qualità, la precisione, la disponibilità, e la tempestività dei dati relativi agli animali vivi, agli alimenti di origine animale e ai mangimi nonché il sistema di registrazioni e convenzioni delle ditte che introducono merci dai Paesi membri e i sistemi di prenotifica alle Autorità competenti da parte delle stesse circa il previsto arrivo degli animali vivi e dei prodotti. La sussistenza di una rete di soggetti e competenze specifiche ha permesso di mettere in atto rapidamente ogni intervento finalizzato ad escludere l’introduzione dall’estero della malattia o, nel caso di iniziale diffusione della stessa, a limitarne ogni ulteriore propagazione. E’ evidente come siano strettamente collegati tra loro, nell’ottica delle azioni finalizzate al contrasto della diffusione delle malattie, aspetti di ordine legislativo, scientifico, amministrativo, finanziario nonché legati alla ricerca e all’innovazione. La linea del nostro Paese è tesa sempre a coinvolgere le Associazioni delle categorie interessate a vario titolo ritenendo indispensabile la loro collaborazione. Nell’ottica degli obiettivi fissati nell’ambito del congresso della FAO, si intende rilevare come, nella strategia globale di lotta alle malattie, debbano essere considerati anche gli aspetti concernenti i cambiamenti climatici nel pianeta, che possono contribuire alla diffusione di malattie che trovano in taluni insetti vettori la loro necessaria modalità di trasmissione e diffusione. Gli insetti e i parassiti tropicali e subtropicali potrebbero migrare oppure essere trasportati attraverso vari veicoli verso zone più settentrionali ( basti pensare ai potenziali vettori della Febbre della Valle del Rift e della peste equina, malattie presenti nel continente africano) mentre altri insetti e parassiti potrebbero resistere meglio negli ambienti (come dimostratosi, in Europa, per i vettori della Blue Tongue): ciò può rappresentare la causa di casi nuovi o più numerosi di zoonosi e di malattie degli animali e la diffusione di nuovi patogeni in aree nella quali non erano storicamente presenti. E’ evidente che è auspicabile instaurare una collaborazione verso quei Paesi interessati maggiormente dai focolai e che potrebbero rappresentare, l’origine di epizoozie comportanti concreti rischi sanitari globali. La condivisione di un efficace sistema di rilevazione precoce delle malattie, che si avvalga di sistemi informativi efficienti per la gestione dei dati e la loro analisi (sistema di epidemiosorveglianza), consente di prevederle e di organizzare azioni di risposta sanitaria volta a eradicarle e/o a contenerle. Si rileva pertanto la fondamentale importanza del sostegno per tali Paesi mediante efficaci interventi nell’ambito della cooperazione internazionale consolidatasi , in modo particolare per quanto concerne la profilassi, il controllo e l’eradicazione delle malattie esotiche di rilevante impatto. In tale contesto particolare attenzione deve essere posta alla formazione del personale veterinario e tecnico preposto ai controlli sul territorio ed alle attività diagnostiche di laboratorio, ma anche rispetto all’organizzazione dei servizi, la loro incidenza e operatività. Il tutto finalizzato ad avere un elevato livello di protezione e in ambito di reciprocità.Un aspetto fondamentale è rappresentato dalla trasparenza delle informazioni scambiate tra i Paesi, dalla affidabilità delle certificazioni sanitarie veterinarie rilasciate dai servizi ufficiali.A tal proposito preme evidenziare che l’Italia, attraverso il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, il Servizio Sanitario Nazionale, Le Regioni, gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, con particolare riferimento ai Centri di referenza per talune malattie esotiche ed epidemiche anche di livello internazionale, può certamente contribuire concretamente alle iniziative di collaborazione e sostegno auspicate e necessarie nei confronti dei Paesi terzi. Vorrei concludere che dobbiamo tutti, in rappresentanza dei nostri popoli, trarne il senso pieno di responsabilità che sono sicuro farà unire gli sforzi per percorrere la strada della tutela e della solidarietà per un regolato sviluppo globale.Fonte: ministerosalute.it

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