venerdì 6 giugno 2008

DA ANMVI OGGI:
Il commento dei Dirigenti precari dell'ex Ministero della Salute alle linee programmatiche per la riforma della pubblica amminiastrazione del Ministro della Funzione Pubblica On. Renato Brunetta.

INDISPENSABILI GLI UFFICI PERIFERICI EX MINSAL
-->
05-06-2008 12:25
Nelle linee programmatiche per la riforma della Pubblica Amministrazione proposte del Ministro Renato Brunetta, a pagina 33 viene delineata la necessità di effettuare la "re-ingegnerizzazione della presenza delle sedi e dei servizi sul territorio, superando la logica del presidio "fisico" delle aree periferiche, attraverso il rafforzamento delle relazioni - sia Business to Business, sia Business to Consumers - telematiche e telefoniche con i clienti e attraverso l'attivazione di sinergie in convenzione con altri attori (p.es. Poste, banche) presenti in modo distribuito e diffuso sul territorio nazionale, e conseguentemente dismettendo le sedi "minime" (sotto i 20/30 addetti)".
Gli Uffici Periferici dell'ex Ministero della Salute sono presidi sanitari di tipo veterinario e medico che, in ottemperanza agli obblighi imposti dalla legislazione della Comunità Europea, garantiscono la tutela della sicurezza alimentare e della salute pubblica. Gli uffici periferici veterinari sono i PIF (Posti di Ispezione Frontalieri per il controllo della merce dai Paesi Terzi) e gli UVAC (Uffici Veterinari Adempimenti Comunitari per il controllo sanitario sugli scambi), mentre gli uffici medici sono i SASN (Servizi Assistenza Sanitaria Naviganti) e gli USMAF (Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera). Grazie al lavoro di questi uffici lo Stato italiano è in grado di prevenire situazioni di rischio e di intervenire prontamente in caso di emergenze di carattere sanitario, come ad esempio BSE, SARS, Influenza Aviaria e contaminazione da diossina.
Gli Uffici Periferici sanitari sono distribuiti su tutto il territorio nazionale: i PIF, i SANS e gli USMAF sono dislocati nei diversi porti ed aeroporti, mentre gli UVAC sono meno di uno per regione e, svolgendo un ruolo di interfaccia fra il Ministero, le Ambasciate, la Comunità Europea e gli enti locali (Regione e ASL), garantiscono la risoluzione diretta delle problematiche quotidiane inerenti agli scambi di merci comunitarie (animali vivi e prodotti di origine animale). Gli UVAC, grazie alla loro presenza "fisica" sul territorio e alla conseguente integrazione con la realtà sanitaria ed economica locale, sono in grado di fornire un servizio indispensabile agli operatori del settore zootecnico, agroalimentare ed imprenditoriale che devono adempiere agli obblighi legislativi della Comunità Europea. Tutti gli Uffici Periferici veterinari, inoltre, al fine di garantire non solo la sicurezza alimentare, ma anche la legalità delle operazioni commerciali ed il benessere degli animali, lavorano in collaborazione con l'Ufficio del Prefetto, con le dogane e con le Forze dell'Ordine (Polizia stradale, Carabinieri Nas, Guardia Forestale e Guardia di Finanza).
A causa sia della globalizzazione che dei cambiamenti verificatisi nella produzione zootecnica, in Europa sempre più spesso si stanno diffondendo malattie originariamente confinate nei paesi tropicali; tali malattie sono una pericolosa minaccia sia per la salute del cittadino che per la tutela del patrimonio zootecnico. Il documento FAO del settembre 2007 dal titolo "Produzione industriale zootecnica e rischi globali per la salute" dichiara, a questo proposito, che "si dovrebbe investire in modo adeguato per innalzare il livello di biosicurezza e migliorare il sistema di monitoraggio delle malattie a salvaguardia della salute pubblica".
È in questo contesto che gli uffici periferici sanitari del Ministero risultano indispensabili proprio al fine di monitorare adeguatamente le malattie e salvaguardare la salute pubblica ed è necessario che essi vengano correttamente finanziati e gestiti. A questo proposito, è giusto segnalare che più del 60% del personale veterinario che gestisce questi uffici, garantendone il regolare funzionamento, è stato assunto con contratti a termine che si protraggono, in alcuni casi, da più di quindici anni; ciò costituisce non soltanto una mancanza di garanzie per il futuro dei lavoratori stessi, ma anche per l'efficace funzionamento di tutto il sistema di sorveglianza e di controllo della salute pubblica.

Nessun commento: