venerdì 20 giugno 2008

DIRIGENTI E SANITA’, I PIANI DI BRUNETTA E SACCONI




20-06-2008 15:39
Nel Piano Triennale per lo Sviluppo, approvato dal Consiglio dei Ministri, ce n'è per tutti e in particolare per la Pubblica Amministrazione e la Sanità. Il Piano vede trai proponenti, oltre ai ministri Tremonti e Scajola, anche Renato Brunetta, ministro della Pubblica amministrazione e Innovazione, e Il Ministro del Lavoro, Salute e Politiche sociali, Maurizio Sacconi.
Su proposta del ministro Renato Brunetta c'è stato il sì a un disegno di legge per il conferimento al Governo di un'ampia delega in materia di riforma del lavoro alle dipendenze della pubblica amministrazione, per modificare in maniera significativa il rapporto di lavoro pubblico con l'obiettivo di attuare una progressiva convergenza con il lavoro privato.Il Governo ha in mente di migliorare l'efficacia della contrattazione collettiva, introdurre nell'ordinamento sistemi di valutazione del personale al fine di rendere coerente l'offerta di servizi con gli standards internazionali, valorizzare il merito dei dipendenti anche attraverso meccanismi premianti, definire un sistema più rigoroso di responsabilità in capo ai singoli dipendenti, ribadire il principio della necessarietà del concorso pubblico per l'accesso e la progressione in carriera, migliorare il sistema di formazione.Anche il miglioramento della disciplina della dirigenza pubblica in un'ottica che valorizza l'organizzazione del lavoro, il progressivo miglioramento delle prestazioni erogate al pubblico, il riconoscimento di meriti e demeriti, tra gli obiettivi che l'Esecutivo guidato da Berlusconi si propone.
Nel Piano triennale per lo sviluppo c'è spazio anche per alcuni provvedimenti per la sanità. Le linee programmatiche della sanità affidano al Ministro Maurizio Sacconi la delega per la riorganizzazione degli enti e degli istituti vigilati dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali , fra i quali l'AIFA, l'Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali, l'Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro - ISPESL e gli Istituti zooprofilattici sperimentali, allo scopo di semplificare l'organizzazione amministrativa degli enti stessi e ottimizzare e razionalizzare i costi di gestione. E proprio l'attenzione alla gestione dei fondi è al centro delle Linee programmatiche. I fondi al SSN sono destinati a crescere, ma saranno sotto controllo. Il maggiore finanziamento sarà infatti garantito mediante una nuova Intesa Stato Regioni, entro il 31 luglio 2008, con l'obiettivo di: rendere più efficiente l'utilizzo dei finanziamenti assegnati nella gestione delle risorse umane e delle tecnologie nelle aziende sanitarie; assicurare maggiore capacità di contenimento dei costi; offrire garanzie di qualità dei servizi resi e delle prestazioni forniti, anche prevedendo nuovi parametri per la rete strutturale di offerta; garantire maggiore flessibilità ed efficienza nei modelli organizzativi e infine prevedere nuove misure di responsabilizzazione degli amministratori regionali in grado di assicurare un adeguato effetto deterrente rispetto al formarsi di disavanzi strutturali.

giovedì 19 giugno 2008

FOGGIA ATTO DI PROTESTA CONTRO ZAIA


DA ANMVI OGGI
18-06-2008 11:55



Sul possibile trasferimento dell'Agenzia per la Sicurezza Alimentare da Foggia a Verona, si riunirà, a sostegno della sede di Foggia, il prossimo 20 giugno in Piazza della Repubblica, il Consiglio comunale di Torremaggiore. Tra i punti all'ordine del giorno, un atto di protesta nei confronti del Ministro dell'Agricoltura in merito all'Authority per la Sicurezza Alimentare.L'assise si riunirà alle ore 19,30. (Fonte: Capitanata.it)
AGENZIA ALIMENTARE, MARTINI: E' TUTTO FERMO



....commento redazionale!

Come si dice...tra i due litiganti speriamo che il terzo goda e che l'Agenzia rimanga a ROMA.

venerdì 6 giugno 2008


Postiamo il resoconto delle elezioni Assomed-Sivemp tenutasi il 4 giugno.
Riassunto dal sito del Sivemp

Si è svolta il 4 giugno l'assemblea elettiva ASSOMED-SIVEMP aRoma che ha rinnovato il Consiglio Direttivo. Ha votato oltre il 72% degli iscritti nonostante la distribuzione su tutto il territorio nazionale dell’Associazione.Sono stati eletti per la componente veterinaria (ha votato l’83,5% dei veterinari iscritti) il Dott. Floriano Faragò, la Dott.ssa Rosalba Matassa e il Dott. Massimo Sandro Boffini. Per la componente medica (ha votato il 57,6% dei medici iscritti) la Dott.ssa Anna Prete, il Dott. Giuseppe Plutino e la Dott.ssa Loredana Nesticò.A questi colleghi si aggiungeranno i quattro componenti designati dalla COSMED (Carlo Lusenti e Giorgio Cavallero per la componente medica e Aldo Grasselli e Pierluigi Ugolini per la componente veterinaria). Il prossimo Consiglio Direttivo, convocato per il 17 giugno 2008, definirà le cariche statutarie.

Facciamo i nostri più sentiti complimenti al collega Faragò.
DA ANMVI OGGI:
Il commento dei Dirigenti precari dell'ex Ministero della Salute alle linee programmatiche per la riforma della pubblica amminiastrazione del Ministro della Funzione Pubblica On. Renato Brunetta.

INDISPENSABILI GLI UFFICI PERIFERICI EX MINSAL
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05-06-2008 12:25
Nelle linee programmatiche per la riforma della Pubblica Amministrazione proposte del Ministro Renato Brunetta, a pagina 33 viene delineata la necessità di effettuare la "re-ingegnerizzazione della presenza delle sedi e dei servizi sul territorio, superando la logica del presidio "fisico" delle aree periferiche, attraverso il rafforzamento delle relazioni - sia Business to Business, sia Business to Consumers - telematiche e telefoniche con i clienti e attraverso l'attivazione di sinergie in convenzione con altri attori (p.es. Poste, banche) presenti in modo distribuito e diffuso sul territorio nazionale, e conseguentemente dismettendo le sedi "minime" (sotto i 20/30 addetti)".
Gli Uffici Periferici dell'ex Ministero della Salute sono presidi sanitari di tipo veterinario e medico che, in ottemperanza agli obblighi imposti dalla legislazione della Comunità Europea, garantiscono la tutela della sicurezza alimentare e della salute pubblica. Gli uffici periferici veterinari sono i PIF (Posti di Ispezione Frontalieri per il controllo della merce dai Paesi Terzi) e gli UVAC (Uffici Veterinari Adempimenti Comunitari per il controllo sanitario sugli scambi), mentre gli uffici medici sono i SASN (Servizi Assistenza Sanitaria Naviganti) e gli USMAF (Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera). Grazie al lavoro di questi uffici lo Stato italiano è in grado di prevenire situazioni di rischio e di intervenire prontamente in caso di emergenze di carattere sanitario, come ad esempio BSE, SARS, Influenza Aviaria e contaminazione da diossina.
Gli Uffici Periferici sanitari sono distribuiti su tutto il territorio nazionale: i PIF, i SANS e gli USMAF sono dislocati nei diversi porti ed aeroporti, mentre gli UVAC sono meno di uno per regione e, svolgendo un ruolo di interfaccia fra il Ministero, le Ambasciate, la Comunità Europea e gli enti locali (Regione e ASL), garantiscono la risoluzione diretta delle problematiche quotidiane inerenti agli scambi di merci comunitarie (animali vivi e prodotti di origine animale). Gli UVAC, grazie alla loro presenza "fisica" sul territorio e alla conseguente integrazione con la realtà sanitaria ed economica locale, sono in grado di fornire un servizio indispensabile agli operatori del settore zootecnico, agroalimentare ed imprenditoriale che devono adempiere agli obblighi legislativi della Comunità Europea. Tutti gli Uffici Periferici veterinari, inoltre, al fine di garantire non solo la sicurezza alimentare, ma anche la legalità delle operazioni commerciali ed il benessere degli animali, lavorano in collaborazione con l'Ufficio del Prefetto, con le dogane e con le Forze dell'Ordine (Polizia stradale, Carabinieri Nas, Guardia Forestale e Guardia di Finanza).
A causa sia della globalizzazione che dei cambiamenti verificatisi nella produzione zootecnica, in Europa sempre più spesso si stanno diffondendo malattie originariamente confinate nei paesi tropicali; tali malattie sono una pericolosa minaccia sia per la salute del cittadino che per la tutela del patrimonio zootecnico. Il documento FAO del settembre 2007 dal titolo "Produzione industriale zootecnica e rischi globali per la salute" dichiara, a questo proposito, che "si dovrebbe investire in modo adeguato per innalzare il livello di biosicurezza e migliorare il sistema di monitoraggio delle malattie a salvaguardia della salute pubblica".
È in questo contesto che gli uffici periferici sanitari del Ministero risultano indispensabili proprio al fine di monitorare adeguatamente le malattie e salvaguardare la salute pubblica ed è necessario che essi vengano correttamente finanziati e gestiti. A questo proposito, è giusto segnalare che più del 60% del personale veterinario che gestisce questi uffici, garantendone il regolare funzionamento, è stato assunto con contratti a termine che si protraggono, in alcuni casi, da più di quindici anni; ciò costituisce non soltanto una mancanza di garanzie per il futuro dei lavoratori stessi, ma anche per l'efficace funzionamento di tutto il sistema di sorveglianza e di controllo della salute pubblica.

giovedì 5 giugno 2008

On. Martini: il discorso completo....


«Autorità,Signore e Signori, la Conferenza ad Alto Livello che l’Italia ha l’onore di ospitare è di un’importanza eccezionale poiché vengono posti all’attenzione mondiale temi cruciali per l’equilibrio globale del pianeta. Grazie ad una così numerosa e preziosa partecipazione si coglie una nuova sensibilità, consapevolezza e attenzione per i temi trattati in queste giornate.Sono sicura e mi auguro che in questo tavolo che mi vede partecipe in qualità di Sottosegretario di Stato a rappresentare l’Italia vi sia la necessaria considerazione verso le popolazioni più povere. Tali valutazioni sarebbero vane tra l’altro, se non venissero coinvolte le organizzazioni internazionali oltre alle autorità internazionali nel loro insieme. Entrando nel merito dei temi che verranno trattati in questo tavolo si ritiene che l’abrogazione delle barriere, doganali tra gli Stati aderenti all’Unione europea, e la conseguente soppressione dei controlli alle frontiere tra tali Paesi, nonché l’aumento degli scambi comunitari e delle importazioni dai Paesi terzi delle merci, rappresentano senz’altro un possibile fattore di rischio per la diffusione delle patologie animali, zoonosi e tossinfezioni.Al riguardo Le «Transboundary animal diseases (TADs) » sono malattie contagiose epidemiche degli animali che possono diffondersi rapidamente, superare facilmente le frontiere nazionali, che determinano serie conseguenze socio-economiche nonché possibili ripercussioni sulla salute pubblica. La conseguente e palese necessità di mantenere un alto livello di tutela dello stato sanitario raggiunto rappresenta pertanto una sfida e un impegno costante per i responsabili della sicurezza sanitaria e alimentare di ogni Paese. E’ evidente come il principale compito delle Autorità sanitarie sia quello di porre in essere ogni utile strumento atto a scongiurare l’emergenza e il diffondersi di tali malattie agendo potenzialmente e costantemente con rapidità. Non si può assolutamente prescindere, pertanto, nell’approccio alla problematica, dalla preventiva valutazione del rischio esistente, dalla emanazione di norme atte a gestirlo, dalla definizione di obiettivi strategici che siano effettivamente e ragionevolmente perseguibili. Gli aspetti finanziari, devono ovviamente essere presi nella dovuta considerazione nell’ottica della realizzazione di adeguati ed efficaci interventi e controlli. Negli ultimi anni sono stati realizzati significativi passi in avanti nella gestione della salute degli animali. Un approccio nazionale e, talvolta frammentato, della lotta contro le malattie è stato sostituito gradualmente con un’armonizzazione progressiva da parte dell’Unione europea delle misure relative alla salute degli animali e dei sistemi che permettono di controllare, diagnosticare e combattere le malattie. Sussiste ora un quadro giuridico comunitario per gli scambi comunitari e le importazioni di animali vivi e prodotti di origine animale pienamente armonizzato. Nuove sfide tuttavia continuano a presentarsi: sono apparse malattie sconosciute un decennio fa ( come ad esempio la SARS – sindrome respiratoria acuta grave) mentre altre come l’afta epizootica, la febbre catarrale degli ovini e l’influenza aviaria ad alta patogenicità minacciano di nuovo lo stato sanitario del patrimonio zootecnico europeo, confermando come non ci si può in alcun modo considerare esenti da possibili gravi rischi. I Servizi veterinari pubblici italiani, grazie anche alla loro peculiare organizzazione sul territorio e alle varie articolazioni dei servizi a livello regionale e nazionale, sia centrale che periferico, svolgono una costante azione di prevenzione nell’ambito della sanità animale ( e quindi di tutela del consumatore) e sono stati, chiamati più volte ad intervenire anche in situazioni di particolare emergenza, al fine di scongiurare il diffondersi di epidemie. L’approccio è sempre basato sul principio irrinunciabile della prevenzione, che peraltro è stato recentemente rilanciato ed evidenziato dalla Commissione europea in un documento programmatico. L’ azione dei servizi veterinari nella lotta alle malattie diffusive è imperniata «in primis» sui controlli alle frontiere attesi i rischi connessi agli scambi internazionali (ossia alle importazioni dai Paesi terzi) di animali vivi e dei loro prodotti. Occorre raggiungere elevati standard di biosicurezza alle frontiere senza pregiudicare la circolazione transfrontaliera delle persone e dei prodotti agricoli. Così come previsto dagli accordi internazionali. Durante l’epidemia di influenza aviaria nel Sud Est asiatico la strategia di contrasto approntata, in considerazione di un’accurata valutazione del rischio, si è concretizzata anche in tutte quelle azioni mirate ad impedire l’introduzione illegale di animali vivi e prodotti dai Paesi a rischio sia al seguito dei passeggeri e sia occultati in merci di altra tipologia, prevedendo una stretta collaborazione presso le frontiere con le autorità doganali; Nei confronti di tale problematica non va sottaciuta l’importanza di rendere i viaggiatori consapevoli, tramite opportune campagne informative, delle restrizioni presenti e delle loro responsabilità assicurando un’attuazione delle norme in materia La consapevolezza che i controlli alle frontiere rappresentino uno dei pilastri fondamentali della lotta alle malattie ha portato recentemente il Ministero della salute a stipulare un protocollo di intesa con l’Agenzia delle dogane che individua la cornice generale entro cui sviluppare adeguati livelli di collaborazione nei settori dei controlli che comportano la necessità di un’adeguata interazione tra le due Amministrazioni, nel rispetto delle competenze e inasprendo i controlli sulla originalità e veridicità della documentazione accompagnatoria. Recentemente, le epidemie di afta epizootica nel Regno Unito e della Blue Tongue nell’Europa Centro- Settentrionale hanno comportato un enorme sforzo dei servizi veterinari, nell’espletamento delle necessarie azioni di prevenzione e controllo. Fondamentali nella gestione delle emergenze sono risultati le istituzioni delle Unità di crisi ai vari livelli dell’organizzazione sanitaria veterinaria, l’individuazione pertanto di precise catene di comando per la velocizzazione dell’applicazione delle decisioni prese, l’intervento di specifici uffici veterinari preposti ai controlli dei flussi degli scambi comunitari, la capillare diffusione dei servizi territoriali competenti, la velocità dell’individuazione delle merci a rischio introdotte, i sequestri cautelativi delle stesse e le attività diagnostiche dei Laboratori sui campioni prelevati sugli animali e sui prodotti . Va sottolineato come si sia dimostrato indispensabile il sistema comunitario di tracciabilità (TRACES) che permette di aumentare la qualità, la precisione, la disponibilità, e la tempestività dei dati relativi agli animali vivi, agli alimenti di origine animale e ai mangimi nonché il sistema di registrazioni e convenzioni delle ditte che introducono merci dai Paesi membri e i sistemi di prenotifica alle Autorità competenti da parte delle stesse circa il previsto arrivo degli animali vivi e dei prodotti. La sussistenza di una rete di soggetti e competenze specifiche ha permesso di mettere in atto rapidamente ogni intervento finalizzato ad escludere l’introduzione dall’estero della malattia o, nel caso di iniziale diffusione della stessa, a limitarne ogni ulteriore propagazione. E’ evidente come siano strettamente collegati tra loro, nell’ottica delle azioni finalizzate al contrasto della diffusione delle malattie, aspetti di ordine legislativo, scientifico, amministrativo, finanziario nonché legati alla ricerca e all’innovazione. La linea del nostro Paese è tesa sempre a coinvolgere le Associazioni delle categorie interessate a vario titolo ritenendo indispensabile la loro collaborazione. Nell’ottica degli obiettivi fissati nell’ambito del congresso della FAO, si intende rilevare come, nella strategia globale di lotta alle malattie, debbano essere considerati anche gli aspetti concernenti i cambiamenti climatici nel pianeta, che possono contribuire alla diffusione di malattie che trovano in taluni insetti vettori la loro necessaria modalità di trasmissione e diffusione. Gli insetti e i parassiti tropicali e subtropicali potrebbero migrare oppure essere trasportati attraverso vari veicoli verso zone più settentrionali ( basti pensare ai potenziali vettori della Febbre della Valle del Rift e della peste equina, malattie presenti nel continente africano) mentre altri insetti e parassiti potrebbero resistere meglio negli ambienti (come dimostratosi, in Europa, per i vettori della Blue Tongue): ciò può rappresentare la causa di casi nuovi o più numerosi di zoonosi e di malattie degli animali e la diffusione di nuovi patogeni in aree nella quali non erano storicamente presenti. E’ evidente che è auspicabile instaurare una collaborazione verso quei Paesi interessati maggiormente dai focolai e che potrebbero rappresentare, l’origine di epizoozie comportanti concreti rischi sanitari globali. La condivisione di un efficace sistema di rilevazione precoce delle malattie, che si avvalga di sistemi informativi efficienti per la gestione dei dati e la loro analisi (sistema di epidemiosorveglianza), consente di prevederle e di organizzare azioni di risposta sanitaria volta a eradicarle e/o a contenerle. Si rileva pertanto la fondamentale importanza del sostegno per tali Paesi mediante efficaci interventi nell’ambito della cooperazione internazionale consolidatasi , in modo particolare per quanto concerne la profilassi, il controllo e l’eradicazione delle malattie esotiche di rilevante impatto. In tale contesto particolare attenzione deve essere posta alla formazione del personale veterinario e tecnico preposto ai controlli sul territorio ed alle attività diagnostiche di laboratorio, ma anche rispetto all’organizzazione dei servizi, la loro incidenza e operatività. Il tutto finalizzato ad avere un elevato livello di protezione e in ambito di reciprocità.Un aspetto fondamentale è rappresentato dalla trasparenza delle informazioni scambiate tra i Paesi, dalla affidabilità delle certificazioni sanitarie veterinarie rilasciate dai servizi ufficiali.A tal proposito preme evidenziare che l’Italia, attraverso il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, il Servizio Sanitario Nazionale, Le Regioni, gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali, con particolare riferimento ai Centri di referenza per talune malattie esotiche ed epidemiche anche di livello internazionale, può certamente contribuire concretamente alle iniziative di collaborazione e sostegno auspicate e necessarie nei confronti dei Paesi terzi. Vorrei concludere che dobbiamo tutti, in rappresentanza dei nostri popoli, trarne il senso pieno di responsabilità che sono sicuro farà unire gli sforzi per percorrere la strada della tutela e della solidarietà per un regolato sviluppo globale.Fonte: ministerosalute.it

Intervento del Sottosegretario On. Francesca Martini alla Conferenza di alto livello della FAO, teso a sottolineare l'importanza del nostro lavoro.

Martini: forte impegno per sicurezza sanitaria
Adnkronos Salute - 04/06Il controllo delle frontiere rappresenta un importante strumento per la tutela della salute e per la lotta alle malattie. Questo l'avvertimento che il sottosegretario al Welfare, Francesca Martini, ha espresso oggi intervenendo alla Tavola rotonda 'Transboundary pests and diseases' nel corso della conferenza Fao (l'agenzia delle Nazioni Unite per l'agricoltura e l'alimentazione) sulla sicurezza alimentare mondiale. "L'abrogazione delle barriere doganali tra gli Stati aderenti all'Unione europea, e la conseguente soppressione dei controlli alle frontiere, nonché l'aumento degli scambi comunitari e delle importazioni dai Paesi terzi delle merci, rappresentano senz'altro un possibile fattore di rischio per la diffusione delle patologie animali, zoonosi e tossinfezioni", spiega.Le 'Transboundary animal diseases (TADs)', sottolinea Martini, "sono malattie contagiose epidemiche degli animali che possono diffondersi rapidamente, superare facilmente le frontiere nazionali e determinare serie conseguenze socio-economiche, nonché possibili ripercussioni sulla salute pubblica". Da qui il monito a prendere in giusta considerazione la tutela sanitaria che rappresenta una sfida per ogni Paese del mondo. "E' dunque palese - prosegue Martini nel suo discorso alla Fao - mantenere un alto livello di tutela dello stato sanitario raggiunto. Una sfida e un impegno costante per i responsabili della sicurezza sanitaria e alimentare di ogni Paese. E' evidente - rimarca - che il principale compito delle autorità sanitarie sia quello di attivare ogni utile strumento per scongiurare l'emergenza e il diffondersi di tali malattie, agendo potenzialmente e costantemente con rapidità. Non si può assolutamente rescindere, pertanto, dalla preventiva valutazione del rischio esistente, dalla emanazione di norme per gestirlo, dalla definizione di obiettivi strategici che siano effettivamente e ragionevolmente perseguibili". La messa in campo di tutte le misure necessarie per preservare i livelli di sicurezza sanitaria non possonoperò, rileva Martini, prescindere dai costi. "Gli aspetti finanziari - prosegue il sottosegretario a Lavoro, salute e politiche sociali - devono ovviamente essere presi nella dovuta considerazione, nell'ottica della realizzazione di adeguati ed efficaci interventi e controlli. Negli ultimi anni - ricorda - sono stati realizzati significativi passi in avanti nella gestione della salute degli animali. Un approccio nazionale e, talvolta frammentato, della lotta contro le malattie è stato sostituito gradualmente con un'armonizzazione progressiva da parte dell'Unione europea delle misure relative alla salute degli animali e dei sistemi che permettono di controllare, diagnosticare e combattere le malattie".Secondo Martini, nella Ue "c'è ora un quadro giuridico per gli scambi comunitari e le importazioni di animali vivi e prodotti di origine animale pienamente armonizzato. Nuove sfide tuttavia continuano a presentarsi". Il sottosegretario ricorda "malattie sconosciute un decennio fa, come la Sars e altre come l'afta epizootica, la febbre catarrale degli ovini e l'influenza aviaria ad alta patogenicità che minacciano di nuovo lo stato sanitario del patrimonio zootecnico europeo, confermando come non ci si può in alcunmodo considerare esenti da possibili gravi rischi". Per fortuna l'Italia è preparata a far fronte a ogni evenienza grazie alla presenza dei veterinari nel Servizio sanitario nazionale. "I servizi veterinari pubblici italiani - ricorda Martini - grazie anche alla loro peculiare organizzazione sul territorio e alle varie articolazioni dei servizi a livello regionale e nazionale, sia centrale che periferico, svolgono una costante azione di prevenzione nel settore della sanità animale. E quindi di tutela del consumatore".Ma non solo: "Sono stati chiamati più volte a intervenire anche in situazioni di particolare emergenza"Infine, Martini spiega che "nell'ottica degli obiettivi fissati dal congresso della Fao, nella strategia globale di lotta alle malattie devono essere considerati anche gli aspetti che riguardano i cambiamenti climatici nel pianeta, che possono contribuire alla diffusione di malattie che trovano in alcuni insetti vettori la loro necessaria modalità di trasmissione e diffusione". Gli insetti e i parassiti tropicali e subtropicali, avverte il sottosegretario al Welfare, "potrebbero migrare oppure essere trasportati attraverso vari veicoli verso zone più settentrionali, mentre altri insetti e parassiti potrebbero resistere meglio i altri ambienti e zone".Ciò può rappresentare, prosegue, "la causa di casi nuovi o più numerosi di zoonosi e di malattie degli animali e la diffusione di nuovi patogeni in aree nella quali non erano storicamente presenti. Per questo è auspicabile instaurare una collaborazione verso quei Paesi interessati maggiormente dai focolai e che potrebbero rappresentare l'origine di epizoozie in grado di rappresentare un rischio sanitario globale". A questo proposito l'esponente del Governo italiano evidenzia l'importanza della "condivisione di un efficace sistema di rilevazione precoce delle malattie, che si avvalga di sistemi informativi efficienti per la gestione dei dati e la loro analisi. In modo tale da consentire di prevedere e organizzare azioni di risposta sanitaria". Questi strumenti sono complessi e costano, per questo Martini chiede alla Fao "il sostegno per i Paesi, attraverso la cooperazione internazionale". Infine l'invito di Martini alla "trasparenza delle informazioni scambiate tra i Paesi, e alla affidabilità delle certificazioni sanitarie veterinarie rilasciate dai servizi ufficiali".

CALABRIA, STABILIZZATI 220 VETERINARI


Da ANMVI oggi 04-06-2008 11:00



Con la seduta di consiglio regionale del 29 u.s , dedicata alla approvazione del bilancio regionale, la Regione Calabria ha provveduto alla definizione dell'iter di stabilizzazione a tempo indeterminato dei Medici Veterinari convenzionati secondo l'Acn 23/03/2005.
Si tratta di un passaggio fortemente voluto dal Presidente della giunta regionale On. Agazio Loiero e dall'assessore regionale alla salute On. Vincenzo Spaziante come risposta massiccia alle tante criticità del settore.Mai in Italia nel campo della Medicina Veterinaria si era osato spingersi fino a questi numeri in materia di stabilizzazione del personale precario Medico Veterinario, e di questo la Calabria può essere orgogliosa per aver fatto per la prima volta in Italia qualcosa di assolutamente straordinario.Il processo di stabilizzazione, avvenuto tramite legge regionale inserita nel collegato alla legge di bilancio, prevede la assegnazione di 28 ore settimanali ad ogni singolo professionista a tempo indeterminato.
Questo rappresenta a ns avviso la voglia di riscatto della classe politica calabrese che sa di avere nel delicato settore della Medicina Veterinaria dei forti problemi che inibiscono lo sviluppo agro-zootecnico della regione.Noi non possiamo fare altro che ringraziare la giunta della Regione Calabria, con in testa il Presidente On. Agazio Loiero e l'Assessore Vincenzo Spaziante, e tutti i consiglieri regionali che hanno sollecitato la nostra s causa, per aver fatto ripetiamo qualcosa di unico in Italia. I Medici Veterinari Precari della Calabria.

Per chi non ci conosce....la nostra storia!


Presso gli Uffici centrali del Ministero della Salute e presso gli Uffici periferici - Posti d’Ispezione Frontalieri (PIF) e Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari (UVAC) - opera da molto tempo personale assunto con contratto a tempo determinato (veterinari, chimici, farmacisti e medici).
Inizialmente, il personale è stato assunto con diverse tipologie di contratti (i primi risalgono al 1987), fino al 2006 quando la Legge finanziaria ha reso possibile la conversione del contratto da Co.Co.Co. in contratto a tempo determinato con la qualifica dirigenziale, della durata triennale (scadenza 10 aprile 2009).
A questo personale si sono aggiunti, nel corso del 2006, altri 60 dirigenti veterinari a tempo determinato assunti in seguito all’emergenza influenza aviaria.

Si informa che, attualmente, i dirigenti in servizio presso gli Uffici centrali e periferici del Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti del Ministero della Salute,tale personale dirigenziale ( veterinari, chimici, farmacisti e medici ) sono in totale 300 di cui solo 123 dirigenti sono di ruolo e 177 dirigenti con contratto a tempo determinato. Da questo si evince che circa il 69% del personale dirigenziale è a tempo determinato.

Considerato il delicato compito svolto da tale personale sia presso le sedi centrali (coordinamento delle sedi periferiche, gestione delle emergenze, relazioni con organismi internazionali, partecipazione a riunioni presso la Commissione Europea, ecc.), che presso gli Uffici Periferici (controlli sulle merci oggetto di scambi intracomunitari e su quelle importate da Paesi terzi, controlli per le emergenze sanitarie, contrasto alle importazioni clandestine, ecc.), si ritiene che, la presenza di personale precario, soprattutto in questo settore, rappresenti un punto di debolezza nel sistema di controllo e di protezione della salute pubblica e animale del Paese.