martedì 16 settembre 2008

Il problema del precariato è serio ma non lo si può banalizzare...

Ci è giunta in redazione una lettera a riguardo del contratto convenzionato specialistico, che ci è parsa essere molto indicativa del pensiero di molti di noi. L'esperienza di Carlo (questo è il nome che ha scelto il collega che è voluto rimanere anonimo) è comune a molti colleghi e per questo noi della redazione abbiamo ritenuto utile pubblicarla. Speriamo possa far riflettere chi di noi ha posizioni contrarie. Buona lettura.
La Red.

Il problema del precariato è un problema serio, ma non lo si può banalizzare, mettendo tutti a ruolo" (Luglio, Governo, Sottosegretario alle Finanze Giuseppe Vegas in risposta a Viola).
Io banalizzerei il tutto iniziando il mio ragionamento da questa semplice frase con la quale il Governo esprime, a mio avviso molto chiaramente la sua impostazione nei confronti del NOSTRO problema (che poi, mi sembra di capire, è una impostazione generale nei confronti anche di altre situazioni di precariato).
Detto questo, premesso che, tra pochi mesi, non si mette in discussione il “ruolo primario della dirigenza veterinaria” ma dei nostri posti di lavoro, è evidente che la strategia che porta al mantenimento del ruolo (a tempo indeterminato) deve necessariamente passare per un concorso. Sappiamo bene, però, come l’assorbimento di tutti noi DIPROSA dovrebbe passare per un aumento della dotazione organica di questa struttura…
A mio avviso (ma ovviamente è un parere del tutto personale) se vogliamo essere realisti, obiettivi come aumento della dotazione organica, concorso, ruolo e dignità della dirigenza conservate e per giunta a tempo indeterminato (assolutamente legittima e condivisibile), allo stato attuale, mi sembrano francamente molto difficilmente realizzabili se non addirittura utopistici.
A fronte di ciò, le proposte di incorporamento mediante altre vie, peraltro osservabile anche in altre realtà, potrebbe costituire se non altro un alternativa da valutare, soprattutto per coloro i quali, diciamocelo francamente, a un eventuale concorso arrancherebbero affannando nella speranza di aver studiato tanto e bene (!).
Sarà perché per anni sono stato un veterinario convenzionato presso AASSLL e, dopo ancora, coadiutore con contratti di Co.Co.Co. per il Ministero, ma la mia dignità non dipendeva tanto dal "ruolo"(non ruolo) che avevo ma da come mi ponevo io nei confronti dei colleghi dirigenti e soprattutto del lavoro. E, in ogni caso, prescindendo da queste considerazioni di carattere morale, non è che avevo molta scelta, sapendo di aver firmato per un rapporto di lavoro temporaneo. Mi sembra che in questo periodo molto negativo di stagnazione economica e di clima non certo favorevole per i precari, in cui anche solo l’espressione “stabilizzazione di dirigenti” può generare intolleranze dell’opinione pubblica (che intravede dispendi nelle risorse pubbliche, mentre noi sappiamo bene che non è così, per quello che ci riguarda), proposte alternative non vadano così seccamente accantonate ma che anzi, ci voglia uno sforzo ulteriore di condivisione nelle battaglie per profondere energia nel nostro processo di integrazione stabile nel Ministero. Ciò non esclude che dopo questo primo passo e il raggiungimento del tempo indeterminato, non si possano raggiungere obiettivi più “alti” tra cui la dirigenza.
Carlo

4 commenti:

Carluccio ha detto...

Ma vi siete chiesti quanti soldi ci vorranno per i contratti da convenzionati a tempo indeterminato? Ebbene sono gli stessi che serviranno per la nostra stabilizzazione, peraltro sono anche gli stessi usati per pagarci ora come dirigenti.
Ed allora perchè fare il coglione convenzionato?? perchè diventare lo schiavetto del dirigente di ruolo?? tiriamo fuori le palle, ci siamo formati sul campo, siamo noi i dirigenti con le palle!!! non accontentiamoci!!!

COPREDIPROSA BLOG ha detto...

Caro Carluccio, che non è questione di soldi lo sappiamo da quel di! Forse tu non hai partecipato alle riunioni con i Ministri, Sottosegretari, Dirigenti della Funzione Pubblica, Direttori del personale e sigle sindacali. Il problema della nostra stabilizzazione è prima politico (nessun uomo di governo stabilizzerebbe 200 dirigenti al Ministero....gli si ritorcerebbe contro, a meno che non c'è un'altra emergenza sanitaria) e secondo legato a una pianta organica che ha circa 40 posti per dirigenti prof. san. mentre noi siamo quasi 200. Se mi permetti quindi il problema non si risolve con le palle ma con la testa. Ulisse ha battuto i troiani con l'astuzia, la convenzione è il nostro cavallo di Troia. C'è chi sulla spiaggia dice di aspettare e che prima o poi i troiani assediati si arrenderanno e apriranno le porte della loro città....ma Ulisse dopo 10 anni era stanco e ha avuto ragione!

Carluccio ha detto...

Allora, in attesa di tempi migliori, sarebbe più opportuno rinnovare l'attuale contratto per altri due anni e nel frattempo preparare il terreno per la tanto nostra auspicata stabilizzazione.
Non siamo nè Greci e nè Troiani, non abbiamo un Ulisse o un Achille d'altronde Omero ci insegna che l'astuzia di Ulisse lo portò alla sua Odissea. Convenzione uguale nostra odissea???

COPREDIPROSA BLOG ha detto...

sarebbe più opportuno...bella frase, coi se e coi ma... Anche per me sarebbe più opportuno, infatti sarebbe più opportuno avere un contratto a tempo indeterminato, s.p.o. (sarebbe più opportuno) avere mille euro (o di più) in busta paga, s.p.o. fare 6 figli con angelina jolie...intanto di proroga non ne ho sentito parlare, mentre di alternativa allo stare a casa si...ok, carluccio? P.S. e poi , anche io sono stato per anni convenzionato e non mi sentivo un coglione e mi sembra ingeneroso tale appellativo nei confronti dei colleghi che lo sono stati e per quelli che lo sono attualmente(non avendo avuto la possibilità, come noi, di avere un contratto da dirigenti per 3 anni)...
saluti,
carlino